Tra ' due liti d'Italia surgon sassi, e non molto distanti a la tua patria, tanto che ' troni assai suonan più bassi, e fanno un gibbo che si chiama Catria, di sotto al quale è consecrato un ermo, che suole esser disposto a sola latria.

DANTE ALIGHIERI, Divina Commedia, Canto ventunesimo del Paradiso, versi 106-111



L'agriturismo Pieve San Paolo si trova ad Apecchio (PU), paese medievale sulle colline dell'entroterra pesarese. Anche il Sommo Poeta ha scritto nella Divina Commedia di questo luogo magico, dipingendo un affresco letterario in maniera molto evocativa: tra le due sponde d’Italia, quella del Tirreno e dell’Adriatico, s’innalzano, non molto lontani dalla tua patria, i monti dell’Appennino tanto alti, che i tuoni risuonano assai più in basso durante i temporali, e formano una gobba che si chiama Catria, sotto la quale c’è un sacro eremo (il monastero di Fonte Avellana), il quale soleva essere destinato solo al servizio di Dio. La struttura è stata ricavata da un'antica Pieve cui è annessa la chiesetta dedicata a San Paolo. L'intero edificio si trova sulla cima di una collina (798 s.lm.) da cui si può ammirare un suggestivo paesaggio da ogni lato: il Monte Carpegna , il Monte Nerone, il Monte Catria ed il Monte Acuto , le colline verso Urbino e le colline umbro-marchigiane. Nelle immediate vicinanze si estendono campi di grano a coltivazione biologica. L'agriturismo dista circa 4 chilometri dal centro di Apecchio e vi si giunge per mezzo di due strade bianche.


La struttura è stata restaurata seguendo le più attente tecniche allo scopo di preservarne l'originale tipologia architettonica. Pochi cambiamenti sono stati apportati e questi riguardano principalmente le misure di sicurezza e di abitabilità richieste dalla legge. Allo stesso tempo si è cercato di abbattere le barriere architettoniche per favorirne l'uso a tutti i soggetti.


Le prime notizie registrate di San Paolo risalgono al 1230 quando viene stilato un elenco delle chiese della Diocesi di Città di Castello. Nella lista viene riportata San Paolo di Faville (Archivio Vescovile, Vol. I, c 120, Chiese sottoposte alla Pieve di Apecchio.


Altri documenti più tardi (1277) fanno riferimento ad una visita del Proposto Guglielmo del Capitolo di Città di Castello alla chiesa di San Paolo di Faville. Sempre nel 1277 viene redatta la lista di tutte le Pievi e chiese minori sottoposte al Vescovo di Città di Castello. Sotto la Pieve di Apecchio, insieme ad altre 35 chiese, viene segnalata San Paolo di Faville . Il toponimo San Paolo di Faville deriva dalla particolare posizione in cui l'edificio si trova rispetto a Montalto, il punto più alto della collina, salendo a meno di due chilometri da San Paolo. I più antichi documenti disponibili sono datati intorno al 1380 e indicano Montalto come una torre da cui venivano fatti segnali di fuoco a scopo di comunicazione tra Apecchio e Città di Castello. Nel bruciare la legna le “faville” si spargevano nella zona circostante ricoprendo l'aria di piccole scintille. La parola “faville” ha subito una forma di corruzione dialettale fino a passare anche nei documenti ufficiali all'attuate “fagnille”. Infatti già nei documenti riportati dal Berliocchi (Apecchio, quando c'erano le torri, pag. 152) e datati 1686, notiamo che il nome viene registrato nella forma “Fagnille”. Tali scritti riportano che San Paolo di Fagnille passava dalla proprietà dei Conti di Montevicino a qualla dei Conti di Apecchio.

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